Monete Romane in Bronzo, in Argento e in Oro


Quante sono le antiche monete romane? Come è possibile immaginare, sotto il dominio di Roma, durato per tantissimi anni, anzi secoli, e per la vastità dell’Impero, geograficamente parlando, le monete romane conosciute sino ad oggi sono davvero tante.

Cercheremo quindi di fare una classificazione delle stesse, suddividendole dapprima in base al materiale che le componevano (o compongono dato che sono giunte a noi sino ad oggi, spesso anche in bellissime condizioni) e magari successivamente con una classificazione in base al periodo di tempo storico di coniazione.

Le monete romane furono coniate con diverse leghe e vari materiali. Principalmente troviamo però le monete romane in bronzo, in argento ed in oro.

Aes Rude e le Monete Romane in Bronzo

Secondo le fonti storiche più attendibili i Romani iniziarono ad utilizzare la moneta solo con la seconda Repubblica. Dalla nascita di Roma, il 25 aprile 753 avanti Cristo, sino alla prima parte del periodo della Repubblica Romana, corrispondente al 531 avanti Cristo circa, la moneta era rappresentata dal metallo che veniva utilizzata con forme non regolari e che aveva delle dimensioni variabili. Questi pezzi di bronzo prendono il nome di Aes Rude e spesso vengono confusi e scambiati, da chi non è culturalmente preparato nel campo della numismatica, per semplici scarti di bronzo. Per utilizzare l’Aes Rude durante gli acquisti o i baratti era necessario pesare ogni volta la quantità del metallo.

Successivamente si passo all’utilizzo del Aes Signatum che consisteva in lingotti di bronzo con forma regolare ma dal peso non uniforme. Il nome cambio da “rude” a “signatum” in quanto ciascun pezzo veniva segnato in maniera particolare per far sì che si riconoscesse chi lo avesse prodotto.

La prima vera e proprio moneta arrivo con l’Asse, chiamata anche Aes Grave o Aes Librale. L’Asse Romano fu una moneta che iniziò ad essere utilizzata a partire dal 335 avanti Cristo in poi. Il peso dell’Asse era standard, le prime monete romane avevano un peso di 273 grammi, pari ad una libbra latina, le monete successive furono invece più pesanti, precisamente di 327 grammi, corrispondenti ad una libbra romana.

Durante il corso degli anni il valore dell’Asse Romano perse valore e furono introdotte la 1/2 libbra romana, 1/6 di libbra romana, 1 Oncia e 1/2 Oncia. All’epoca un’Oncia Romana aveva il valore di 1/12 della Libbra Romana.

Didramma, Denario e le Monete Romane in Argento

Nel 300 avanti Cristo i romani incontrarono i Greci nel Sud Italia. La civiltà della Magna Grecia, per quello che riguarda le monete, era ben più avanzata dei romani ed infatti i greci utilizzavano già le monete in argento.

I romani crearono quindi la loro prima moneta in argento, basandosi sul sistema monetario dell’Antica Grecia, coniando a Capua nel 312 avanti Cristo il Didramma, una moneta pesante 6,82 grammi. Circa un secolo dopo, il Didramma d’argento fu sostituito dal vittoriato, sempre una moneta romana d’argento che però non ebbe grande successo e fu presto abbandonata.

La moneta romana d’argento più famosa è sicuramente il Denario. Il Denario d’Argento valeva inizialmente dieci assi ed era pari a 1/72 della libbra. Era l’anno 268 avanti Cristo. Circa cinquanta anni dopo il valore del Denario d’argento fu rivalutato, passando a sedici assi.

Monete Romane d’Oro: gli Aurei

Il valore dell’oro era all’epoca molto elevato e pertanto furono poche le monete romane d’oro coniate sino a quando Giulio Cesare non conquistò la Gallia dove erano presenti alcune miniere d’oro.

Le prime antiche monete romane in oro furono coniate in uno stile molto simile a quello usato, ancora una volta, dai greci in quanto venivano, per la maggiore, utilizzate per gli scambi commerciali con la Magna Grecia. Le prime monete d’oro romane furono gli Stateri. La moneta aveva un peso di 6,81 grammi ma successivamente, alcuni anni dopo se ne realizzò una da 3,41 grammi.

Con Silla nell’anno 87 avanti Cristo furono coniati i primi Aurei. Il loro valore era di 1/30 di libbra italica. Anche Pompeo emesse una sua moneta, nel 61 avanti Cristo, il cui valore era di 1/36 delle libbra romana.

Gli Aurei di Giulio Cesare furono coniati a partire dal 48 avanti Cristo ed avevano un valore di 1/38 di libbra, successivamente di 1/40 di libbra.