Stasera in tv Nanni Moretti con Michel Piccoli nel film che ha anticipato la crisi del Vaticano: capolavoro imperdibile che lascia il segno

In sintesi

  • 🎬 Habemus Papam
  • 📺 Rai 3 alle 21:20
  • 🕊️ Un film che racconta, tra dramma e ironia, la crisi interiore di un Papa appena eletto che si sente inadatto al ruolo, esplorando con delicatezza e umorismo le fragilità del potere e dell’animo umano nel cuore del Vaticano.

Nanni Moretti, Michel Piccoli, Vaticano, Chiesa cattolica, cinema italiano d’autore — stasera la TV propone una delle opere più dibattute e affascinanti degli ultimi anni: “Habemus Papam”. Il film, un vero gioiello di dramma e ironia, va in onda su Rai 3 alle 21:20 e cattura fin dalle prime sequenze grazie alla regia pensata, sensibile e mai banale di Moretti, già Palma d’Oro a Cannes e maestro nell’osservare le nevrosi del potere moderno.

Habemus Papam, Nanni Moretti e il Vaticano: il peso della corona

Siamo a Roma, nel cuore segreto del potere spirituale: il Conclave ha finalmente scelto il suo Papa, il Cardinale Melville (Michel Piccoli). Tutto il mondo è in attesa che il nuovo pontefice si affacci dal balcone di Piazza San Pietro per pronunciare le sue prime parole. Ma succede l’impensabile: Melville è sopraffatto da un’angoscia incontenibile e si tira indietro. Il Vaticano corre allora ai ripari chiamando un eccentrico psicoanalista laico, interpretato dallo stesso Moretti, per tentare di risolvere la crisi e salvare la faccia della Chiesa. Un’idea tanto assurda quanto geniale — e incredibilmente attuale sia allora che oggi.

Il tratto distintivo di Moretti emerge proprio qui, nella capacità di unire mistero, sarcasmo e profondità emotiva in un racconto che si prende la libertà di umanizzare la figura più “sacra” del pianeta. Lo fa servendosi di dialoghi memorabili, un cast corale di cardinali spaesati e gag indimenticabili tra le stanze ovattate del Vaticano — tra tornei di pallavolo e risate soffocate sotto il peso della tradizione.

Cinema italiano d’autore: fragilità del potere, Chiesa cattolica e impatto culturale

Habemus Papam non è solo un dramma psicologico, ma una riflessione tutt’altro che scontata sulla fragilità umana messa a nudo nei palazzi del potere più impenetrabili. Il film parla con un’ironia gentile (ma tagliente) anche agli atei e ai non credenti, perché mette in scena una delle paure più universali: non essere all’altezza, anche dopo essere stati elevati al vertice.

La sceneggiatura, scritta dal trio Moretti-Piccolo-Pontremoli, non è di ispirazione ecclesiastica o letteraria (la voce su Umberto Eco è solo una suggestione), ma si gode come una moderna parabola sul coraggio, la fuga, il dubbio e la necessità – raramente rappresentata al cinema! – di dire “no” per dignità personale.

  • Michel Piccoli è semplicemente sontuoso: il suo Melville racconta più con uno sguardo che con mille omelie la fatica di essere uomo tra gli uomini, anche se incoronato Papa. Iconica la sua fuga per Roma tra teatro, psicologi e incontri surreali: una sequenza che ancora oggi fa discutere su come il cinema italiano sappia raccontare Roma, la spiritualità e la crisi con una freschezza che non teme confronti.
  • Moretti e Margherita Buy regalano invece momenti di irresistibile leggerezza, tra battibecchi psicoanalitici e dialoghi in punta di fioretto, mai banali né compiacenti.

Premi, riconoscimenti e curiosità

Habemus Papam, presentato a Cannes nel 2011 tra le ovazioni, ha avuto un impatto enorme sul dibattito culturale, anticipando di fatto la vera crisi papale che avrebbe attraversato il Vaticano qualche anno dopo con la “storica” rinuncia di Benedetto XVI. Il film è stato tra i campioni d’incasso italiani del 2011, nonché un trionfo ai Nastri d’Argento, David di Donatello ed European Film Awards – un vero cult d’autore annoverato tra i film italiani più apprezzati degli ultimi vent’anni.

Premi e riconoscimenti: 7 Nastri d’Argento, 3 David di Donatello, 2 candidature agli European Film Awards.
Curiosità nerd: Oltre alla “chiesa pop” morettiana, occhio alle citazioni da Cechov e al sottile omaggio a Fellini nel modo in cui Roma e i suoi saloni vengono inquadrati.

Perché vedere oggi Habemus Papam di Nanni Moretti

“Habemus Papam” resta, oggi più che mai, un film necessario. Forse il più moderno tra i titoli italiani d’autore del nuovo millennio, grazie a una narrazione capace di parlare alle debolezze di tutti noi, con onestà e una punta di dolcezza. Un mix calibrato di satira e malinconia, un invito a discutere anche (e soprattutto) nei salotti di casa. Non semplicemente un film “da vedere”, ma una piccola esperienza collettiva, che lascia domande aperte sul ruolo dell’autorità, sul coraggio di sottrarsi alla responsabilità quando questa è troppo grande, sull’immagine della Chiesa nel XXI secolo.

In un palinsesto spesso dominato da repliche e blockbuster a stelle e strisce, Rai 3 regala una serata davvero imperdibile: Habemus Papam è quell’appuntamento che i veri cinefili non possono e non devono perdere. Un film che continua a farci discutere, pensare e – paradossalmente – sorridere della nostra stessa umanità.

Quale aspetto di Habemus Papam ti intriga maggiormente?
La crisi esistenziale del Papa
La satira sul potere religioso
La performance di Michel Piccoli
La regia di Nanni Moretti
Il parallelismo con Benedetto XVI

Lascia un commento