500 Lire Bimetalliche


Ed eccoci arrivati a parlare delle quotazioni della 500 lire più conosciuta, quella composta da acmonital e bronzital. Questa moneta fu una vera e propria innovazione, non solo per la nuova tipologia che utilizzava due diversi tipi di metallo ma anche perché riportava il suo valore in Braille, cioè con i caratteri utilizzati dai non vedenti.

Questa moneta da 500 lire fu coniata dal 1982 sino al 2001. Durante l’arco degli anni furono emesse monete con la testa piccola (1992, 1993 e 1998), monete con la testa media (1982, 1983, 1984, 1985, 1986, 1987, 1994, 1995, 1996, 1997, 2000 e 2001) e monete con la testa grande (1988, 1989 e 1990). L’anno 1991 fu caratterizzato dal fatto che le furono coniate sia monete con la testa piccola che monete con la testa grande.

Come è Fatta

La classica moneta da 500 Lire, la più famosa, è bimetallica. La parte esterna, quella argentata, è fatta in Acmonital. La parte interna, quella dorata, è fatta in Bronzital. La moneta ha un diametro di 25,8 mm e pesa 6,8 grammi. Nel contorno presenta una godronatura discontinua. Queste caratteristiche sono presenti anche in tutte le monete da 500 Lire bimetalliche commemorative.

Analizziamo ora da vicino come è fatta la moneta. Nel dritto troviamo, nel giro, la scritta Repubblica Italiana. All’interno della zona dorata troviamo la Testa Alata della Repubblica rivolta verso sinistra. Sotto il suo collo troviamo la firma dell’autrice della moneta, Laura Cretara.

Vediamo ora il rovescio della moneta. Nel giro esterno sono presenti una spiga di grano (a sinistra), un rametto d’ulivo (a destra), la scritta L.500 (in basso) ed il valore scritto in caratteri Braille (in alto), cioè nel tipo di scrittura utilizzata dai non vedenti. All’interno della zona dorata è presente una veduta del Quirinale. In basso troviamo l’anno di coniazione della moneta mentre più a sinistra è presente una piccola lettera R che indica la Zecca di Roma.

Quanto Vale

Quanto vale la moneta da 500 Lire bimetallica? In linea di massima, in Fior di Conio (cioè in condizioni perfette) ciascun pezzo vale circa 2€. Ci sono però delle eccezioni. Nel 1985 fu coniata la variante con testa media e firma piccola il cui valore, ad oggi, si aggira intorno ai 20€ (Sempre FDC).

Altra variante è quella del 1987 dove troviamo la testa media e la firma piccola. Questa versione è quotata sui 30€, ma sempre se è in perfette condizioni.

Nel 1991 c’è un’ulteriore variante con testa piccola il cui valore, se in FDC, può superare i 10€.

Le monete del 2000 e del 2001 si trovano solo nei divisionali della Zecca. Ad oggi il loro valore è di circa 10€ in Fior di Conio.

Ma quanto valgono queste monete se non sono in Fior di Conio? Il loro valore purtroppo è irrisorio e salvo le varianti di cui sopra, tutte le altre monete se hanno circolato hanno solo un valore affettivo e storico, nessun interesse numismatico e quindi nessun valore economico.