Marengo d’Oro


Il Marengo d’Oro anche noto con nome di “napoleone”, è stato coniato per la prima volta in Francia nel 1801, durante il periodo napoleonico al fine di celebrare la sua vittoria contro gli austriaci del 14 giugno 1800 nella Battaglia di Marengo.

Successivamente tale valuta è stata adottata anche da Grecia, Belgio, Italia, Svizzera, Spagna, Austria, Venezuela, Romania, Serbia e Bulgaria.

 

Storia del Marengo d’Oro

Le monete di marengo d’oro, prodotta dal 1803 aveva uno diametro di 21,5 mm, titolo d’oro di 900 millesimi ed un peso di 6,45 grammi. Tali valute avevano l’effigie di Napoleone Bonaparte, divenuto poi imperatore dei francesi. In seguito alla caduta dell’imperatore Napoleone, la produzione del marengo d’oro continuò e fu estesa a tutte le monete da 20 franchi d’oro prodotte nel XIX secolo. Poi, il nome marengo fu esteso anche alle altre monete dai paesi facenti parte della Lega Latina con lo stesso valore, come le 20 lire italiane.

 

Marengo d’Oro Italiano

Per quanto riguarda il marengo d’oro italiano, il re Vittorio Emanuele II che ha partecipato all’Unità d’Italia ha fatto coniare marenghi d’oro durante la sua permanenza, ma solo dopo alcuni anni dalla creazione dello Stato Italiano tali monete sono state disponibili per investimento, ossia il 1862, 1863 e 1865 anni in cui furono coniati circa 1 o 3 milioni di esemplari. Esistono due tipi di marengo italiano da investimento, entrambi coniati sotto i Savoia. Tali monete d’oro presentano le effigi di Vittorio Emanuele II e di Umberto I.

Nel nostro Paese, il marengo d’oro è stato coniato dal 1861 fino al 1923, ma le monete da investimento risalgono al secolo diciannovesimo quando ne furono coniate in grande quantità. Tutti i marenghi italiani hanno un valore pari a 20 lire, mentre il mezzo marengo ha un valore nominale di 10 lire.

Dal 1850 al 1878, i marenghi sono stati emessi in maniera minore sul mercato ed a partire dall’Unità d’Italia la zecca di Genova non fu più utilizzata e tali valute furono coniate nelle zecche di Torino, Milano e poi Roma. Il re Umberto I, alla fine del diciannovesimo dispose la coniazione di monete d’oro ed il suo busto apparve sul lato rovescio delle 20 lire d’oro. Le monete più comuni, tutte coniati nella zecca di Roma, sono quelle del 1882 e del 1881 di cui circolavano alcune migliaia di esemplari.

 

Valore del Marengo d’Oro

Quanto vale un Marengo d’Oro? Qual è il valore di questa moneta? Al principio il marengo d’oro aveva un valore nominale pari a 20 franchi, attualmente vale circa 205,47 euro e tale valore è chiaramente legato alla fluttuazione del prezzo dell’oro.

I più comuni marenghi da investimento sono quelli dell’Italia, Francia, Austria, Belgio e Svizzera aventi effigi diverse e tutte il valore nominale di 20 franchi e stesso peso. Marenghi di stesso peso e valore furono coniati finché l’Unione Monetaria Latina nata nel 1865 non si sciolse definitivamente.

Va detto, che esistono dei marenghi “da collezione” molto rari e di grande valore, In tal senso vanno menzionati i marenghi coniati da Vittorio Emanuele II dal 1870 al 1872, il rarissimo 1873 Roma e i 1874/1875, i marenghi coniati da Umberto I nel 1884, 1889, 1891, 1893, 1897.

Per coloro che sono interessati all’acquisto di monete da investimento si consigliano anche i 4 Ducati d’Oro Austriaci.

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